Che Cosè?
Una delle cause di lesioni sportive da sovraccarico è la “Tendinopatia della bandeletta ileo-tibiale”, detta anche “benderella”.
Essa ricorre frequentemente nel calcio soprattutto nella preparazione pre-campionato (allenamenti in aree montane su terreni accidentati e frequenti cambi di direzione), ma pure nella corsa (su terreni irregolari). Essa è legata in particolare alla ripetizione continua di movimenti di flesso estensione del ginocchio(sindrome da frizione della Benderella Ileotibiale), come dimostra il suo ripetersi nelle corse su strada, non seguite dai necessari recuperi e nella maratona, sempre a causa delle superfici irregolari, poco ammortizzate e capaci di creare impatto lesivo(asfalto, pietra, San pietrini ecc.). Nella corsa ( 12 per cento delle lesioni) è una patologia caratteristica del fondista( anche per i mezzofondisti) e così nel ciclismo, anche la pratica della pallacanestro non ne è esente. Essa è conseguenza delle microlesioni delle fibre collagene tendinee, con associazione in diversi casi anche della formazione di una borsite a carico della borsa di scorrimento tra la bandeletta ed il condilo femorale. La Bandeletta ileotibiale si trova, infatti, davanti alla tuberosità del condilo femorale esterno, quando il ginocchio è esteso e comincia a scorrere sul condilo in direzione posteriore quando inizia il movimento di flessione; si presenta “…perfettamente sovrapposta al condilo quando la flessione raggiunge i 30° e si porta ancora più indietro con l’aumentare dell’escursione del ginocchio…”.
Conseguentemente la causa maggiore della tendinopatia in argomento è legata al “sovraccarico funzionale”. Esso può concorrere anche con i fattori predisponenti di natura anatomica, come varismo del ginocchio, il varismo della tibia, la prominenza dell’epicondilo femorale laterale, la dismetria degli arti inferiori ed il piede tendente all’ipersupinazione.
Come si rivela?
L’esordio è generalmente brusco, con dolore vivo e intenso sul compartimento esterno del ginocchio, al punto che il dolore compare subito dopo l’inizio del movimento, qualche minuto dopo l’avvio della corsa, impedendone la prosecuzione. Il dolore può estendersi sia sul compartimento esterno della coscia che sulla gamba
Il dolore può sopraggiungere dopo appena 5’-10’ di corsa continua, soprattutto anche su terreno accidentato, su strade non in piano. Il suo aggravarsi porta ad interrompere gli allenamenti e si riflette negativamente sulla vita quotidiana, addirittura nella difficoltà di salire e scendere le scale.
La “sindrome della bandeletta ileotibiale ” può cronicizzarsi, a seguito di ripetuti allenamenti, preceduti da sintomi infiammatori, non fisiologicamente trattati e recuperati, potendo così dar luogo a patologie che richiedono la riabilitazione clinica.
Sintomi:
l’esame obiettivo permette di apprezzare la presenza di “tumefazione localizzata lungo il decorso del tendine” alla stessa può associarsi anche il “creptio”.
Che fare nel momento in cui si accusano detti sintomi da parte dell’atleta?
Sarà necessario ricorrere all’indagine obiettiva, attraverso l’ispezione, e poi ad una buona ecografia
Trattamento, che fare?
La terapia si avvale delle solite cure (Ultrasuoni, Tens, Laserterapia, Tecarterapia, Ipertermia e Onde d’urto), associate agli esercizi di Stretching (allungamento) della muscolatura adduttoria e posturale
La terapia clinica indica anche il trattamento con infiltrazioni, a base di steroidi (antinfiammatori da somministrare direttamente in cellula). Nei casi più gravi puo’ essere praticata, invasivamente, la rimozione chirurgica dei detriti, anche con la somministrazione della tecnica di Kvist.
Quando e come riprendere l’attività sportiva?
La ripresa della corsa può avvenire solo progressivamente, e solo dopo circa 10-20 giorni, associata alla terapia sopraindicata, accompagnata dagli esercizi di stretching (allungamento della fascia ileotibiale e dei muscoli ischio-crurali- flessori posteriori della coscia). La ripresa dell’allenamento deve essere progressiva e su terreni in piano e morbidi. Non è da trascurare, inoltre, il controllo attento delle scarpe che devono essere integre e non usurate; è consigliato, infine, anche il massaggio profondo della Bandeletta e l’analisi computerizzata del passo.
(in Traumatologia dello Sport –Ferrario-Mnti e Jelmni ed.-Ermes ; anche Fredericson M, Wolf C. Iliotibial band syndrome in runners: innovations in treatment. Sports Med.2005; pure “Hagerman FC, Hikida RS, Staron RS, ShermannWN, Costil DL, Muscle damage in marathon runners. Physician sports Med 1984 ; Carlino G, Muratore M. Manuale di Podologia. Torino: Edizioni Minerva Medica,1998; riv. Sindorme della bandelletta ileo tibiale “causa e soluzione2, posteda by forrest Group- minerva- 2017)