Spesso sentiamo riflettere gli atleti sul disimpegno negli allenamenti. Forzato o Volontario, quali ne sono gli effetti?
A) Il disallenamento causa atrofia muscolare, associata alla perdita di forza e potenza muscolare.
Tuttavia è sufficiente una stimolazione percentualmente minima perché i muscoli mantengano forza e potenza durante il periodo di ridotta attività fisica.
B) La resistenza muscolare, in particolare, diminuisce in tempi ridottissimi, circa due settimane di inattività. Tra le spiegazioni possibili si evidenzia la diminuzione dell’attività degli enzimi ossidativi, delle riserve di glicogeno muscolare, l’alterazione dell’equilibrio acido-base, la diminuzione dell’afflusso di sangue ai muscoli.
C) Le perdite di velocità e agibilità dovute al disallenamento sono lievi, mentre la perdita della flessibilità, sembrerebbe, sia più contenuta. Una quantità di allenamento molto contenuto è sufficiente a mantenerle entrambe. Ciò non significa affatto che la prosecuzione del’allenamento ridotto comporti il mantenimento della forma ed il velocista possa allenarsi soltanto alcuni giorni alla settimana.
D) La perdita di resistenza cardiorespiratoria e maggiore rispetto rispetto alla perdita della forza muscolare, potenza e resistenza nello stesso periodo. Per conservare la resistenza cardiorespiratoria si devono svolgere almeno tre sessioni di allenamento settimanale e con una intensità del 70% del massimo consumo di ossigeno-Vo2max (Da Studi IACK n. WILMORE e DAVID L.COSTILL in Fisiologia dell’Esercizio Fisico Edizione Italiana).
La riduzione di frequenza e durata dell’allenamento fanno diminuire la capacità aerobica (influiscono sostanziosamente sulla capacità prestativa di media e lunga distanza) divenendo significativa solo quando tale riduzione si avvicina ai 2/3 del carico normale
La conseguenza è che gli atleti durante il periodo di non allenamento devono tentare di mantenere la propria capacità di resistenza, perché una volta persa sarà necessario molto più tempo per ripristinarla efficacemente. Allo stesso modo un atleta infortunato deve intraprendere un ripristino delle sue condizioni fisiche attraverso un programma modificato di allenamento per la resistenza, per minimizzare la perdita della capacità cardiorespiratoria acquisita.